Continua e si espande l’inchiesta del Qatargate sulle tangenti dell’emirato ai parlamentari europei. L’ex vicepresidente confessa.
L’ex vicepresidente del Parlamento europeo Eva Kaili ha confessato davanti ai giudici. In un primo momento i legali della parlamentare greca avevano negato ogni accusa e dichiarato l’estraneità ai fatti. L’inchiesta della Procura di Bruxelles non si arresta e secondo quanto riporta il quotidiano belga Le Soir, Kaili sarebbe andata in panico il giorno degli arresti. La greca ha subito avvisato suo padre che tentava di fuggire con una valigia piena di contanti, fermato poi subito dopo dalla polizia.
L’ex vicepresidente del PE ha tentato anche di mettersi in contatto con Panzeri e altri due eurodeputati citati nell’inchiesta, dei quali non viene tuttavia indicato il nome. Kaili è stata arretata per flagranza di reato oltre ad aver provato ad inquinare le prove negando ogni coinvolgimento. L’ex vicepresidente non si è presentata davanti ai giudici insieme a Giorgi ma comparirà il 22 quando il consiglio dovrà decidere se rilasciarla con o senza condizioni oppure prolungare e confermare la sua detenzione. Al momento, Eva Kaili è detenuta nel carcere di Haren, nella periferia nord-orientale di Bruxelles.
L’ex vicepresidente Kaili smentisce la precedente versione dei fatti
Prima della sua comparizione ha ammesso davanti agli inquirenti di aver incaricato suo padre di nascondere l’ingente somma di denaro in suo possesso ritrovata poi nella valigia con il quale suo padre era appunto in fuga. Eva Kaili avrebbe ammesso così il suo coinvolgimento smentendo la sua precedente versione ufficiale dicendo di essere a conoscenza dell’attività portata avanti da suo marito Francesco Giorgi insieme ad Antonio Panzeri, che si trovano entrambi in carcere.
Secondo la ricostruzione del quotidiano belga, anche Panzeri avrebbe riconosciuto in parte il suo coinvolgimento, accusando il suo ex collega belga al S&D Marc Tarabella come beneficiario dei ‘regalì del Qatar. Le due ammissioni di Kaili e Panzeri arrivano dopo le confessioni di Giorgi. L’inchiesta quindi va avanti e trova sempre più dati che inchiodano gli indagati.
Kaili sarebbe accusata anche di “essere intervenuta a difesa degli interessi del Qatar, avendo incontrato il ministro del Lavoro” del governo di Doha. Secondo la confessione della politica greca sarebbe stato “ordinato” da Panzeri “tramite suo marito” secondo l’accusa.